S. salivarius K12 allevia la mucosite orale nei pazienti sottoposti a radioterapia per tumori maligni testa-collo
Le associazioni scientifiche che si occupano di individuare cure a supporto degli effetti collaterali della radio-chemioterapia, da tempo avevano posto l’attenzione sul coinvolgimento del microbiota orale nella mucosite indotta da radiazioni e su come la modulazione del microbiota orale fosse promettente per la gestione di tale problema, ma i test finora erano stati eseguiti solo su modelli animali.
Lo studio, eseguito in doppio cieco contro placebo, “Streptococcus salivarius K12 Alleviates Oral Mucositis in Patients Undergoing Radiotherapy for Malignant Head and Neck Tumors: A Randomized Controlled Trial”, pubblicato nel gennaio di quest’anno sul Journal of Clinical Oncology, è riuscito per la prima volta a dimostrare l’efficacia della terapia probiotica orale col ceppo Streptococcus salivarius K12 (SsK12) nell’alleviare la mucosite da radioterapia in pazienti oncologici umani.
Incidenza e rischi connessi alla mucosite orale da radioterapia
La mucosite orale (MO) è uno dei più comuni effetti collaterali acuti delle terapie radianti e circa il 50%-70% dei pazienti presenta mucositi in forma severa.
L’infiammazione dolorosa e le ulcerazioni associate alla MO non solo influenzano profondamente la capacità dei pazienti di mangiare, deglutire e parlare, compromettendo significativamente la loro qualità di vita, ma diminuiscono anche la loro tolleranza al trattamento antitumorale fino ad arrivare all’interruzione nel trattamento anticancro, riducendo o azzerando così le loro possibilità di guarigione.
Perché si è pensato di usare lo SsK12 nelle MO da radioterapia?
Lo Streptococcus salivarius K12 (SsK12) è un probiotico orale disponibile in commercio dotato di una forte capacità di colonizzazione orale, una non comune capacità di sintetizzare potenti batteriocine ad azione antibatterica e spiccate proprietà immunomodulatorie; il ceppo è usato da anni con ottimi risultati per prevenire e trattare candidosi orali, faringiti e laringiti batteriche e virali, tonsilliti streptococciche ricorrenti, alitosi e otite media.
Ancora più importante, i dati del recente studio eseguito sugli animali avevano dimostrato come l’uso topico di SsK12 migliorasse la MO indotta dalle radiazioni nei topi modulando il loro microbiota orale.
Caratteristiche dello studio e risultati raggiunti
I 160 pazienti coinvolti nello studio, di cui solo 143 hanno completato il trail clinico, erano di età compresa tra 18 e 80 anni e avevano avuto tutti una diagnosi di tumore maligno testa-collo non metastatico. Tutti loro erano sotto trattamento sistemico con cis-platino e destinati a ricevere un trattamento di radioterapia alla dose cumulativa di 60-72 Gy.
Le compresse orosolubili col ceppo probiotico in esame contenevano non meno di 1 miliardo di UFC di SsK12, mentre le compresse orosolubili del placebo contenevano solo zucchero e amido.
Ai pazienti è stato chiesto di sciogliere in bocca le compresse col SsK12 (71 pz) o quelle col placebo (72 pz) tre volte al giorno per tutta la durata della radioterapia. È stato anche consigliato loro di evitare di mangiare, bere e svolgere qualsiasi attività di igiene orale per almeno 1 ora dopo aver utilizzato le compresse.
Il tasso medio di aderenza al trattamento proposto è stato del 97% nel gruppo SsK12 e del 96% nel gruppo placebo.
Dati di efficacia del trattamento con SsK12
L’incidenza di mucosite orale severa (MOS), quella di grado 3-4, che era l’endpoint primario di efficacia, è risultata significativamente ridotta tra i pazienti trattati con le compresse di SsK12 rispetto a quelli trattati col placebo (36,6% vs 54,2%; P = 0,0351).
La durata della MOS nel gruppo SsK12 è stata significativamente più breve di quella del gruppo placebo (media 8,9 giorni vs 18,3 giorni; P= 0.0084).
Allo stesso modo, anche la durata mediana della MOS tra i pazienti che avevano avuto MOS nel gruppo SsK12 era significativamente più breve di quella del gruppo placebo (19,0 giorni contro 35,0 giorni; P = 0,0485).
Il tempo per sviluppare la MOS nel gruppo SsK12 è stato significativamente ritardato rispetto a quello del gruppo placebo (P= 0,0123).
L’incidenza della MOS di grado 4 è stata significativamente inferiore nel gruppo SsK12 rispetto al gruppo placebo (2,8% vs 15,3%; P= 0,0169).
La somministrazione di SsK12 ha ridotto efficacemente l’incidenza e la durata e ha ritardato il tempo di insorgenza della MOS.
Effetti sulle popolazioni microbiche del cavo orale
A livello del microbiota orale, l’abbondanza relativa di Streptococcus spp è diminuita significativamente alla fine della radioterapia nel gruppo placebo (P= 0,0038), ma è rimasta invariata nel gruppo SsK12 (P=0,1343).
Al contrario, l’abbondanza relativa di Selenomonas e Acinetobacter è aumentata al termine della radioterapia nel gruppo placebo (P= 0,0003 per Selenomonas e P= 0,0164 per Acinetobacter), mentre era significativamente diminuito nel gruppo SsK12.
Inoltre, il gruppo placebo ospitava un’abbondanza relativamente maggiore di Peptostreptococcus e Atopobium mentre il gruppo SsK12 aveva un’abbondanza maggiore di Streptococcus ed Eubacterium brachy group, ovvero il gruppo SsK12 aveva un microbiota orale decisamente più eubiotico.
Effetti avversi correlati all’assunzione di SsK12
Nessun evento avverso grave è stato correlato all’assunzione del SsK12 o del placebo, tranne 3 casi di reazioni gastrointestinali lievi o moderate (flatulenza o dispepsia), risoltisi spontaneamente senza usare altri farmaci
Nel gruppo SsK12, Il 48% dei pazienti rispetto al 51% del gruppo placebo ha riferito almeno un evento avverso, comunque coerente con la tossicità nota della radioterapia.
Conclusioni e prospettive future per l’uso di SsK12
Lo studio appena illustrato ha quindi dimostrato che l’uso di SsK12 può ridurre significativamente l’incidenza e la gravità della mucosite orale severa nei pazienti con tumori maligni della testa e del collo sottoposti a RT, con un buon profilo di sicurezza.
L’uso di SsK12 ha il potenziale per diventare una nuova strategia per la riduzione dell’incidenza e della gravità della mucosite orale dei pazienti sottoposti a radioterapia oncologica.