Fibre e perdita di peso: sono davvero utili? Il caso dello Psillio

Le indagini epidemiologiche hanno evidenziato negli anni una correlazione tra l’assunzione di fibre e un adeguato peso corporeo, tuttavia stabilire se le fibre giochino effettivamente un ruolo diretto nella perdita di peso richiede una analisi più attenta e mirata. Le fibre, infatti, non sono tutte uguali ed è necessario considerare l’azione individuale dei diversi tipi attraverso studi specifici. Nella metanalisi Psyllium is a natural nonfermented gel-forming fiber that is effective for weight loss: A comprehensive review and meta-analysis, si analizza in modo approfondito la capacità dello psillio di contribuire alla perdita di peso in persone obese e in sovrappeso, dimostrandone l’efficacia e proponendo un meccanismo d’azione.

Caratteristiche dello psillio

Lo psillio è una fibra solubile, estratta principalmente dai semi di Plantago, capace quando idratata di formare un gel viscoso e di espandersi fino ad aumentare di 25 volte il proprio peso. Nell’intestino tenue, il gel di psillio aumenta la viscosità del chimo, cosa che rallenta la degradazione e l’assorbimento dei nutrienti, oltre a normalizzare la consistenza delle feci. Inoltre, le mucillagini di cui è composto sono indigeribili, non hanno effetti significativi sui micronutrienti e non sono fermentate dal microbiota intestinale.

Efficacia sul peso e BMI

La metanalisi riporta come la somministrazione di psillio, in un periodo di circa 5 mesi, abbia causato una riduzione statisticamente significativa del peso corporeo (in media -2kg; all’incirca -0.4 kg/mese) e del BMI (-0.8 kg/m2), con relativa riduzione anche della circonferenza vita (-2.2 cm). Nell’arco di 12 mesi si è ottenuta una riduzione di circa il 6% del peso medio dei partecipanti: un dato importante considerando che nei soggetti obesi/in sovrappeso un calo ponderale tra il 5% e il 10% già migliora lo stato di salute generale.

I risultati sono stati ottenuti analizzando più di 350 persone con BMI >28 kg/m2 e somministrando almeno 7 gr/die di psillio.

Meccanismo d’azione e possibili sviluppi

Il meccanismo con cui lo psillio è in grado di raggiungere questi risultati è probamente una azione combinata

  • sul bilancio energetico: l’aumento di volume post idratazione favorisce un aumento del senso di sazietà e di conseguenza un minore intake di cibo (e calorie);
  • sul bilancio insulinico: lo psillio è dimostrato ridurre significativamente la concentrazione plasmatica di insulina, il glucosio a digiuno e l’insulino-resistenza.

Questa seconda azione sembrerebbe contribuire maggiormente all’effetto finale su peso e BMI, dato che l’iperinsulinemia cronica, alimentata dal consumo eccessivo cronico di zuccheri e carboidrati raffinati, degenera in insulino-resistenza, costringendo il pancreas a portare i livelli di insulina ancora più in alto. Tutto ciò aumenta la spinta anabolica e trasforma le calorie in tessuto adiposo, accelerando la scivolata del corpo verso l’obesità.

Partendo da queste considerazioni possiamo quindi presumere che la co-somministrazione di psillio con altre fibre capaci di un’azione simile (o maggiore) sul bilancio insulinico, come gomma di guar depolimerizzata e glucomannano, possa portare a un ulteriore miglioramento dei risultati sia sul profilo glicemico che su quello della riduzione di peso.