Curcumina e perdita di peso: nuove evidenze sugli indici antropometrici

La curcumina, principale composto bioattivo della Curcuma longa, è ampiamente nota per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, oltre che antidiabetiche e anti-iperlipidemiche, e ha dimostrato un profilo di sicurezza accettabile con effetti collaterali minimi. Queste caratteristiche la rendono oggetto di forte interesse per le potenziali applicazioni nella perdita di peso e nel miglioramento delle complicazioni correlate all’obesità. Lo studio ‘The effect of curcumin supplementation on weight loss and anthropometric indices: an umbrella review and updated meta-analyses of randomized controlled trials’, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, valuta proprio l’azione della curcumina sulla riduzione degli indici antropometrici (BMI, peso corporeo e circonferenza della vita), attraverso un’approfondita metanalisi sui più recenti studi clinici (randomizzati e controllati), effettuando anche analisi su sottogruppi divisi per tipo di paziente, gravità dell’obesità e formulazione della curcumina.

Risultati e meccanismo d’azione

I risultati dello studio dimostrano una significativa riduzione dell’indice di massa corporea (BMI) nel gruppo supplementato con curcumina rispetto al gruppo controllo con una differenza media (MD) di −0.24 kg/m2. Anche dalle analisi sui sottogruppi di pazienti con comorbilità si evidenzia una significativa riduzione del BMI, in particolare PCOS (−0.74 kg/m2), obesità (−0.28 kg/m2), sindrome metabolica (−0.23 kg/m2). Inoltre, i risultati mostrano una riduzione significativa sia del peso corporeo (BW) che della circonferenza della vita (WC), rispettivamente −0.59 kg e −1.32 cm, soprattutto nei soggetti sovrappeso (25-29.9 kg/m2) o obesi (≥ 30 kg/m2).

I meccanismi esatti alla base degli effetti della curcumina sulla riduzione del peso devono ancora essere chiariti, tuttavia, ci sono diversi possibili meccanismi responsabili dell’azione della curcumina nel trattamento dell’obesità:

  • l’inibizione dell’11-β-HSD-1, enzima che catalizza la conversione del cortisone inattivo a cortisolo attivo provocando a cascata l’aumento di glicemia e di insulina e l’accumulo di grassi;
  • l’inibizione del NF-κB nel tessuto adiposo, riducendo i livelli di citochine infiammatorie e l’infiammazione cronica di basso grado legata all’eccesso di adiposità viscerale;
  • l’aumento dell’attività metabolica nel grasso bianco e marrone e quindi della spesa energetica

Considerazioni sulla biodisponibilità e sulla forma fitosomiale

La maggiore limitazione della curcumina è la sua scarsa biodisponibilità dovuta allo scarso assorbimento intestinale, al rapido metabolismo e conseguente eliminazione dalla circolazione sistemica. La complessazione della curcumina con fosfolipidi carrier (forma fitosomiale) può migliorare l’assorbimento intestinale, mentre la combinazione con piperina ne rallenta il metabolismo epatico e l’eliminazione, aumentando così la biodisponibilità. Infatti, gli studi condotti con curcumina a biodisponibilità migliorata ha mostrato la maggiore capacità di riduzione di BMI, BW e WC, con MD rispettivamente di −0.26 kg/m2, −0.80 kg e −1.41 cm.

In questo contesto potrebbe risultare una strategia efficace l’uso di fosfatidilserina come carrier della curcumina, data la sua capacità di agire anche come molecola attiva, inibendo l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), principale effettore della risposta allo stress e attivatore della produzione di cortisolo, che può contribuire all’aumento di peso e all’obesità. Questo complesso in combinazione con piperina migliorerebbe ulteriormente l’azione della curcumina sull’accumulo di grasso viscerale e l’infiammazione cronica di basso grado, offrendo un approccio naturale e sicuro per migliorare la composizione corporea e il benessere generale.

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