L. crispatus e lesione precancerosa da HPV: meccanismi d’azione
Il Lactobacillus crispatus è riconosciuto essere la specie batterica prevalente in un microbiota vaginale sano.
La sua assenza o carenza, infatti, si associa ad un microbiota meno protetto e più suscettibile a infezioni batteriche e virali.
Tra queste ultime si colloca anche l’infezione da papilloma virus umano (HPV).
La presenza di ceppi a maggior rischio oncogeno e la persistenza dell’infezione nel tempo sono i due fattori che possono determinare lo sviluppo di lesioni squamose intraepiteliali della cervice uterina (SIL) e nel tempo, la loro ulteriore progressione a carcinoma cervicale.
Studi recenti hanno dimostrato come la predominanza del Lactobacillus crispatus a livello vaginale possa fare la differenza, permettendo l’instaurarsi di un microbiota vaginale sano, in grado di favorire la negativizzazione dell’HPV e la normalizzazione della citologia cervicale.
Obiettivo della comunità scientifica è chiarire il meccanismo d’azione del L. crispatus proprio su quest’ultimo punto.
Studio recentissimo Inhibitory effect and mechanism of Lactobacillus crispatus on cervical precancerous cells Ect1/E6E7 and screening of early warning factors ha indagato il meccanismo d’azione attraverso il quale L. crispatus potrebbe riuscire a normalizzare le lesioni squamose intraepiteliali (SIL) dovute a infezioni da HPV.
Azione del L. crispatus su cellule precancerose
Lo studio è stato condotto in vitro su un modello cellulare di lesione precancerosa della cervice uterina (Ect1/E6E7) allo scopo di valutare l’effetto del L. crispatus su queste cellule.
Dai risultati è emerso che il L. crispatus è stato in grado di agire direttamente sulle cellule precancerose, bloccando e invertendo la progressione della SIL perché:
- inibisce la proliferazione delle cellule cervicali precancerose;
- aumenta l’apoptosi in queste cellule;
- modula la risposta citochinica, aumentando Th1 e IFN -γ, e riducendo Th2.
Questo non si è verificato nel controllo, dove le cellule hanno continuato a proliferare nel tempo.
Conferme sull’uso del L. crispatus nell’HPV
I risultati dello studio chiariscono i meccanismi d’azione del L. crispatus nella sua attività di normalizzazione della lesione precancerosa.
Appare evidente come l’efficacia antiproliferativa sulle cellule precancerose sia dovuta ad un meccanismo multiplo, che include aumento dell’apoptosi, modulazione delle citochine Th1/Th2 e inibizione dell’espressione di proteine coinvolte nella fisiopatologia.
Queste azioni, tutte insieme, sono potenzialmente in grado di invertire la progressione delle SIL, normalizzando la citologia.
Questo dato conferma il ruolo del L. crispatus come valido supporto per il clinico che deve gestire queste problematiche.