Il microbiota vaginale e la sua relazione con le malattie sessualmente trasmissibili

Un microbiota vaginale non sano è un fattore di rischio per l’acquisizione di malattie sessualmente trasmissibili (MST) ed un’elevata biodiversità, tipica delle vaginosi batteriche (VB), sembra predisporre ad una maggiore suscettibilità a questo tipo di infezioni.

Vaginal Microbiome and Its Relationship to Behavior, Sexual Health, and Sexually Transmitted Diseases descrive l’interconnessione tra microbiota vaginale e MST, evidenziando quali comunità lattobacillari vaginali prevengano la colonizzazione da parte dei patogeni, compresi quelli responsabili delle MST.

Collegamento tra VB e MST virali, batteriche e protozoarie

Le comunità microbiche vaginali sono determinanti per la salute vaginale.

La presenza o l’aumento dell’abbondanza relativa di Lactobacillus spp. è generalmente associato con rischio ridotto di MST; al contrario, la VB e una comunità vaginale CST IV, a scarsa presenza lattobacillare, predispongono ad un aumento del rischio di MST.

Infatti, la VB e le MST virali (HSV-1 e HSV-2, HPV e HIV-1) sono state epidemiologicamente correlate in numerosi studi trasversali e prospettici, ed è emerso che i punteggi Nugent intermedi e alti e con positività alla VB sono significativamente associati a un aumento del rischio di acquisizione e trasmissione delle suddette infezioni.

Oltre alle infezioni virali, diversi studi epidemiologici hanno associato la VB ad un aumento del rischio di contrarre infezioni batteriche, come quelle da Neisseria gonorrhoeae e Chlamydia trachomatis: studi trasversali hanno rilevato che i punteggi Nugent superiori a 3 erano associati a un aumento più che triplicato del rischio di acquisire MST batteriche.

Nondimeno, l’infezione da Trichomonas vaginalis è stata fortemente accostata alla VB, poiché altera il pH vaginale, è presente in concomitanza di livelli più bassi di lattobacilli vaginali positivi e causa un aumento del punteggio Nugent.

Markers di salute del microbiota vaginale

A dimostrazione di quanto sopra descritto, la recente review pubblicata su Nature, Towards a deeper understanding of the vaginal microbiota, ha raccolto le associazioni epidemiologiche tra la composizione del microbiota vaginale e la salute di questo ambiente evidenziate in numerosi studi, e conferma come l’acquisizione di MST correli negativamente con la presenza incrementata di specie lattobacillari e positivamente con VB e vaginotipo CST-IV.

In particolare, afferma che, quando è L. crispatus a dominare, i batteri potenzialmente patogeni causa di VB sono meno abbondanti, perché inibiti da un basso pH vaginale acidificato grazie alla produzione di acido lattico in forma destrogira e levogira, e dalla produzione di batteriocine e perossido d’idrogeno con azione “disinfettante”.

Le connessioni tra VB e CST IV sono logiche: i loro batteri caratteristici producono ammine biogene che aumentano il pH vaginale, influenzano la fisiologia dell’ospite e inibiscono la crescita di Lactobacillus spp

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