Dalla silibina Fitosoma® un aiuto concreto nel contrastare la NAFLD e la progressione a NASH
La steatosi epatica non alcolica (NAFLD), e la sua forma più avanzata, la steatoepatite non alcolica (NASH), correlano positivamente con lo sviluppo di cirrosi, carcinoma epatocellulare, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Ai cambiamenti dello stile di vita, si potrebbe affiancare un approccio terapeutico mirato ed efficace per evitare la progressione della malattia, come la silibina, componente attivo del Silybum marianum a comprovato effetto epatoprotettivo. Lo studio di Fase III, multicentrico, randomizzato, doppio cieco contro placebo Silybin combined with phosphatidylcholine and vitamin E in patients with nonalcoholic fatty liver disease: A randomized controlled trial è il primo a valutare gli effetti della silibina Fitosoma® (Siliphos®) nei pazienti con NAFLD, con e senza infezione cronica da Epatite C (HCV).
Disegno e risultati dello studio clinico
Sono stati coinvolti 138 pazienti con diagnosi documentata istologicamente di NAFLD, dei quali 30 con concomitante HCV. I pazienti sono stati divisi equamente in gruppo trattato con Siliphos® e gruppo trattato con placebo, per 12 mesi.
I risultati hanno mostrato, nel gruppo trattato vs placebo, un miglioramento significativo di tutti i parametri istologici epatici valutati, indici di steatosi, infiammazione lobulare, ballooning, fibrosi. Inoltre, anche i parametri ematici valutati hanno visto una netta variazione: l’uso di Siliphos® per 12 mesi ha infatti evidenziato un aumento del 43% dei pazienti con valori di AST, del 41% di ALT e del 51% di GGT nella norma (p<0.001).
Al contrario, nessun parametro all’interno del gruppo placebo ha ottenuto una variazione significativa. Al termine dello studio, rispetto al basale, nei pazienti HCV positivi sono migliorati QoL (p<0,001) e i markers clinici di fibrogenesi.
Conferme dalla letteratura scientifica
Il razionale di quest’azione della silibina è stata descritta in uno studio murino in vivo Metabolic effects of silibinin in the rat liver, che ha evidenziato l’azione epatoprotettiva della silibina, grazie all’attività di riduzione della perossidazione lipidica, ridotto rilascio di radicali liberi, e ripristino dei livelli di glutatione, in roditori con NAFLD indotta da una dieta ad alto contenuto di grassi. Gli autori, infatti, hanno evidenziato come i risultati ottenuti dipendano dal meccanismo d’azione della silibina a livello epatico, che si esplica tramite stabilizzazione dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e riduzione del rilascio dei ROS stessi, con il conseguente stimolo della sintesi di nuovo glutatione epatico.