Dalla biofarmaceutica arriva un approccio alternativo al farmaco nella dispepsia funzionale

I disturbi funzionali gastrointestinali mostrano incidenza sempre maggiore e, anche se non associati in alcun modo ad un danno organico, determinano un notevole peggioramento della qualità della vita.

Nonostante varie scelte terapeutiche siano state proposte per il trattamento della dispepsia funzionale, solo l’uso dei farmaci procinetici si è dimostrato realmente efficace.

Tali farmaci hanno però sollevato dubbi in merito al rapporto rischio-beneficio, evidenziando in particolare potenziali aspetti di rischio cardiologico.

Il recente studio Effectiveness of a nutraceutical supplement containing highly standardized perilla and ginger extracts in patients with functional dyspepsia indaga una formulazione biofarmaceutica a base di estratti di perilla e zenzero nel trattamento della sintomatologia dispeptica.

Perché la scelta di associare i due botanicals?

L’idea degli autori, partita dal desiderio di dare origine ad una associazione terapeutica a spiccata attività anti-dispeptica, sia gastrica che duodenale, è ricaduta su:

  • estratto di radice di zenzero (Zingiber officinale), poiché da sempre impiegato nel trattamento di alcuni disturbi prettamente gastrici, quali nausea, vomito e dismotilità gastrica, contenente gingeroli e shogaoli come principi attivi
  • estratto di perilla (Perilla frutescens), che possiede principi attivi quali apigenina, luteolina e acido rosmarinico ad effetto antinfiammatorio (aumento di IL-10 e riduzione di IL-6 e TNF-alfa), la vicenina-2 con documentato effetto antispastico e il perilla-ketone, molecola a specifico effetto procinetico, per stimolo diretto delle fibrocellule muscolari circolari del duodeno.

Disegno e risultati dello studio

In questo studio retrospettivo sono stati arruolati 58 pazienti con diagnosi di dispepsia funzionale, non facenti uso di procinetici, antiulcera e agenti anticolinergici da almeno 7 giorni, trattati per 14 giorni a 2 cpr/die, rispettivamente 30 minuti prima di pranzo e cena.

La sintomatologia dei pazienti (dolore epigastrico, bruciore, reflusso gastrico, nausea, borborigmi, sazietà precoce e diarrea/costipazione) è stata valutata con scala da 0 a 7 all’arruolamento, dopo 7 giorni e al termine del trattamento.

I dati ottenuti mostrano che, dopo 14 giorni di terapia, la sintomatologia si è complessivamente ridotta di oltre il 70% in media, la tollerabilità è stata molto buona e l’aderenza di oltre il 95%.

Gli effetti collaterali sono stati lievi e superati entro 3-4 giorni dall’inizio del trattamento.

Questa combinazione botanica può dunque essere considerata come valido strumento per un approccio empirico al trattamento dei soggetti con dispepsia funzionale, soprattutto quando il trattamento farmacologico non convenzionale è preferibile per il paziente e ritenuto idoneo dal medico.

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