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Gastroenterologia

Efficacia della melatonina nella diminuzione dei sintomi correlati ad IBS-D

Nuova review elenca i numerosi benefici della melatonina sui disturbi del tratto gastrointestinale, tra cui il notevole miglioramento dei sintomi intestinali IBS-correlati, tramite regolarizzazione di motilità e sensibilità viscerale.
Dibiesse®, contenente melatonina, infatti riduce l’IBS score (-45% trattati vs -17% placebo), nonché migliora la QoL (+44% trattati vs +15% placebo) dei soggetti.

Tolerase G® accelera la degradazione del glutine presente in un pasto completo

Studio dimostra come l’enzima AN-PEP, presente in Tolerase G®, in co-somministrazione ad un pasto completo contenente glutine, sia in grado di degradare in 120 minuti le proteine e i frammenti peptidici del glutine, riducendone in modo effettivo la tossicità.
Galactol®, contenente Tolerase G®, può offrire dunque ai pazienti un aiuto nel controllo del discomfort intestinale legato ad una ingestione accidentale di glutine.

Efficacia della Berberina nel trattamento della diarrea

Metanalisi recente dimostra in modo univoco come la berberina sia un antidiarroico di sicuro effetto nei soggetti affetti da diarrea acuta o cronica, infettiva o non infettiva.
Dibiesse®, contenente 250 mg di berberina, è infatti in grado di ridurre la frequenza degli episodi diarroici (-70% trattati vs -15% placebo), normalizzare la consistenza delle feci e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Perilla frutescens: studio ne valuta l’efficacia in ambito gastrointestinale

Studio valuta la supplementazione di un estratto idrofilo di foglie di Perilla frutescens in soggetti con discomfort intestinale.
Nel gruppo che ha assunto l’estratto di perilla si osserva un miglioramento significativo e duraturo di tutti i parametri valutati, già nelle prime due settimane, mentre nel gruppo placebo è migliorato solo il discomfort intestinale e soltanto dopo 4 settimane.

Bifidobacterium longum W11: può migliorare la stipsi?

Studio italiano ha arruolato 129 pazienti con IBS-C e discomfort o dolore addominale da almeno 12 settimane nell’anno precedente.
Dai risultati è emerso, nei pazienti che hanno assunto 1 bustina di W11 al giorno, una riduzione significativa della frequenza di tutti i sintomi intestinali con una riduzione di circa il 40% del dolore e gonfiore ed un miglioramento significativo della frequenza di evacuazione mensile.

Disturbi correlati al glutine: come favorire la digestione della gliadina?

L’enzima AN-PEP si è dimostrato capace di degradare il glutine in maniera diversa dalle proteasi umane, disattivando di fatto la carica immunogenica dei peptidi derivati, già a partire dallo stomaco, prima che il bolo alimentare giunga nel duodeno. L’uso di AN-PEP non è inteso a sostituire una dieta senza glutine ma come coadiuvante digestivo in grado di proteggere dalle involontarie assunzioni di glutine.

Come migliorare la risposta terapeutica dei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo

Review recente analizza 3000 studi clinici che prendono in esame l’utilizzo di terapie adiuvanti ai PPI.
Fra gli studi sugli agenti mucoprotettivi è citato Mirgeal gel®, unico integratore nutrizionale incluso.
Mirgeal gel® si dimostra più efficace del solo alginato, sia quando associato al PPI, sia in monoterapia, in quanto in grado di mantenere i miglioramenti raggiunti anche dopo la sospensione del farmaco.

IBS e batteri butirrato-produttori: studio fa luce sul loro legame

Pubblicato su Scientific Reports di Nature, studio evidenzia come il microbiota dei pazienti con IBS, rispetto ai sani, possegga minore biodiversità, associata in particolare a carenza di specifici ceppi butirrato-produttori.
Caratteristica questa che si accentua nei soggetti con IBS-D e IBS-M, dimostrando in tali pazienti una netta carenza intestinale di butirrato, metabolita fondamentale nel mantenere l’integrità della barriera intestinale.

NAFLD: l’integrazione con estratti a base di Cardo mariano

Uno degli studi più recenti condotti nei pazienti con NAFLD ha mostrato l’efficacia di Siliphos® nel migliorare in modo significativo gli enzimi epatici, l’insulino-resistenza e l’istologia epatica.
Queste caratteristiche, insieme al dimostrato profilo di sicurezza, anche a lungo termine, rendono questo specifico approccio nutraceutico un’opportunità concreta per migliorare i parametri legati alla NAFLD e rallentare la progressione della patologia.