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Gastroenterologia

Danno epatico acuto: svelati nuovi meccanismi epatoprotettivi della silibina Fitosoma®

Recente studio dimostra la capacità del complesso silibina-fosfolipide di conferire una prognosi epatica favorevole a roditori sottoposti ad insulto acuto di tipo infiammatorio, mimante una condizione di danno epatico acuto.
Il ruolo epatoprotettivo della silibina, complessata per aumentarne la biodisponibilità, avviene attraverso l’aumento dell’espressione di miR-223-3p, un importante regolatore della polarizzazione dei macrofagi.

Dalla silibina Fitosoma® un aiuto concreto nel contrastare la NAFLD e la progressione a NASH

Ricercatori evidenziano come la silibina abbia un comprovato effetto epatoprotettivo che si esplica tramite riduzione della perossidazione lipidica, ridotto rilascio di radicali liberi e ripristino dei corretti livelli di glutatione epatico.
Tale razionale avvalora il suo impiego clinico nei pazienti con steatosi epatica non alcolica (NAFLD) con e senza infezione cronica da Epatite C.

Effetti di Clostridium butyricum 588 sui disturbi intestinali antibiotico-indotti

Studio chiarisce i meccanismi con cui CBM588 previene l’infiammazione ed il danno epiteliale colonici che si possono verificare a causa di patologie immunologiche e metaboliche intestinali e della disbiosi indotta da antibiotici.
Nell’ospite, infatti, la colonizzazione di CBM588 permanente anche dopo trattamento con clindamicina, modula il microbiota intestinale ed i suoi profili metabolici in senso protettivo.

Quali effetti della melatonina sui sintomi della sindrome dell’intestino irritabile?

Un sollievo dalla sintomatologia IBS-correlata può derivare dall’effetto miorilassante della melatonina in sede intestinale.
Partendo da questa intuizione, uno studio dimostra l’efficacia della somministrazione di melatonina in donne con IBS e in menopausa, fisiologicamente impoverite di questo ormone, nel miglioramento di dolore viscerale, gonfiore addominale e alterata motilità intestinale.

Nuove frontiere di prevenzione della pouchite nei pazienti con colite ulcerosa

Studio pilota conferma l’efficacia della terapia probiotica di precisione con Clostridium butyricum CBM588® nel prevenire l’insorgenza della pouchite e mantenerne la remissione postoperatoria, a due anni dall’inizio del trattamento, in pazienti affetti da colite ulcerosa refrattari alle terapie farmacologiche standard.

La Probiotica di Precisione a supporto alla terapia eradicante

Studio dimostra l’efficacia clinica dell’Enterococcus faecium L3 nel contrastare l’Helicobacter pylori tramite la produzione delle batteriocine A e B. In pazienti con gastrite cronica associata all’infezione, il ceppo L3 ha infatti permesso la regressione dei disturbi gastrici. In vitro ha ridotto del 78% la presenza di 14 ceppi differenti di H. pylori in 6 giorni.
Il supplemento dei ceppi probiotici L3 e BB12® all’antibiotico ha aumentato il tasso di eradicazione del patogeno rispetto alla sola terapia farmacologica (+15% vs sola triplice, +11% vs sola quadruplice).

Bifidobacterium longum W11 sinergizza con Rifaximina nella riduzione dei sintomi da IBS

Ricercatori italiani dimostrano l’efficacia ceppo-specifica di Bifidobacterium longum W11, dotato di Rifaximina-resistenza non trasferibile, nel ridurre la sintomatologia nei pazienti con IBS e il rischio di recidive post-antibiotico (-35% Rifaximina + B. longum W11 vs sola Rifaximina).
Bowell®, Probiotico di Precisione che contiene B. longum W11, argina le problematiche nel paziente in trattamento con Rifaximina, riducendo in modo rapido ed effettivo i sintomi intestinali indotti da antibiotico terapia e migliorando l’efficacia del solo antibiotico.

B. longum ES1 catabolizza la gliadina generando peptidi non tossici

Ricercatori investigano gli effetti benefici che alcuni bifidobatteri, specie e ceppo-specifici, esercitano sulle cellule epiteliali intestinali di pazienti celiaci, auspicando l’impiego terapeutico del più performante, il Bifidobacterium longum ES1.
Tale Probiotico di Precisione, contenuto in GliadinES®, riduce infatti in modo significativo l’enterotossicità gliadina-indotta e, quindi, la risposta infiammatoria intestinale, risultando vincente, in associazione a dieta aglutinata, nel miglioramento di tutti i sintomi intestinali.