Home » Gastroenterologia » Pagina 2

Gastroenterologia

Terapia batterica per IBS-D: promettenti risultati da uno studio clinico pilota

La ridotta concentrazione intestinale di bifidobatteri è stata più volte associata alla gravità dei dolori addominali e al numero di evacuazioni giornaliere di pazienti con IBS-D.
Un recente studio pilota valida gli effetti benefici del probiotico Bifidobacterium longum ES1 sul miglioramento dei parametri clinici e sierologici dei soggetti arruolati affetti da IBS-D.

Bifidobacterium longum ES1, mirabile alleato della dieta aglutinata

Studio clinico su celiaci neo-diagnosticati dimostra come il ceppo Bifidobacterium longum ES1, in aggiunta a una dieta gluten free, possieda attività antinfiammatoria ed eubiotica.
In aggiunta alla peculiarità ceppo-specifica di digerire piccole quantità di gliadina, queste caratteristiche si dimostrano utili nel contrastare il più possibile gli effetti negativi dovuti alle contaminazioni di gliadina e azzerare i sintomi intestinali residui.

È possibile supplire alle carenze nutrizionali della dieta Gluten Free modulando il microbiota?

L’inadeguatezza nutrizionale della GFD può modulare in senso disbiotico il microbiota intestinale generando infiammazione e ipersensibilità.
Viene meno anche la capacità del microbiota di incrementare biodisponibilità e assorbimento di micronutrienti e vitamine.
Si ritiene perciò opportuna l’integrazione di probiotici a base di bifidobatteri favorenti biodisponibilità intestinale, salute dei colonociti e delle giunzioni serrate, al fine di ridurre la sintomatologia celiaca.

Celiachia, glutine e microbiota del tratto digerente mostrano tra loro interazioni complesse

Esiste una relazione reciprocamente simbiotica tra microbiota e ospite e, qualora il loro equilibrio si perturbasse, potrebbero svilupparsi patologie come la celiachia, nella quale l’equilibrio potrebbe essere alterato dall’azione della gliadina e dal microbiota intestinale stesso, in grado di indurre infiammazione.
Review recente illustra la relazione tra glutine, microbiota intestinale, effetto della GFD e probiotici nella celiachia.

L’efficacia anti-stipsi di Bifidobacterium longum W11 è indipendente da età biologica e sesso di appartenenza

È stata valutata una preparazione nutraceutica contenente il ceppo probiotico Bifidobacterium longum W11 su 636 pazienti con IBS-C di età compresa tra i 18 e gli 80 anni. Un mese di trattamento con W11 si è mostrato effettivo, indipendentemente dalle informazioni anagrafiche, nel migliorare significativamente dolore e gonfiore addominali così come la funzione intestinale, aumentando la frequenza settimanale di defecazione.

Bifidobacterium longum W11: da un fattore genetico la plausibile spiegazione del suo effetto su IBS-C

Nuovo studio italiano propone un meccanismo di risposta ceppo-specifico del B. longum W11 all’arabinano, che può motivare la sua azione clinica anti-stipsi.
Gli autori testimoniano per la prima volta in letteratura come il W11 possa essere considerato un Probiotico di Precisione caratterizzato da due caratteristiche su base genetica indipendenti e concomitanti: la resistenza alla rifaximina e l’azione contrastante l’IBS-C.

Strategie alimentari adiuvanti nei pazienti affetti da disturbi dell’interazione intestino-cervello: quali concetti innovativi?

Oltre a determinate terapie dietetiche, nella gestione dei sintomi causati da DGBI si sta facendo sempre più strada un’innovativa pratica clinica, la modulazione digestiva tramite l’uso di enzimi digestivi orali. Tra i più studiati si annoverano β-galattosidasi, α-galattosidasi e glutenasi (AN-PEP), enzimi ad azione bersaglio su fattori alimentari scatenanti la sintomatologia, tra cui FODMAPs e glutine.

Fitocomposti: quali evidenze di superiorità rispetto al farmaco nel trattamento della crisi emorroidaria acuta?

Ricercatori italiani dimostrano la superiorità, in termini di efficacia clinica, di una miscela altamente titolata e standardizzata di composti fitochimici (leucocianidine da V. vinifera, triterpeni da C. asiatica e antocianosidi da V. myrtillus), rispetto ad un farmaco contenente diosmina ed esperidina, in pazienti affetti da crisi emorroidaria acuta, aprendo la strada a strategie alternative alle terapie farmacologiche.