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In che modo la berberina riduce l’assorbimento del colesterolo?

Studi in vitro e in vivo hanno indagato i possibili meccanismi d’azione attraverso i quali la berberina (BBR) riduce l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale.
I risultati di tali studi hanno evidenziato come la BBR dapprima interferisca con i processi di micellarizzazione intraluminale e, successivamente, riduca l’espressione di un’esterasi deputata alla conversione del colesterolo libero all’interno dell’enterocita, trasformazione necessaria per il suo ingresso nel circolo ematico.

Bifidobatteri: i guardiani della salute

Un recente studio ha evidenziato l’importanza dei bifidobatteri per la salute umana, confrontandoli con i più comuni lattobacilli.
I bifidobatteri colonizzano meglio l’intestino, producendo sostanze benefiche e modulando il sistema immunitario.
Nonostante i loro vantaggi, sono meno presenti nei prodotti probiotici a causa della loro sensibilità all’ossigeno.
Gli studi suggeriscono che una scelta mirata del probiotico è fondamentale per un trattamento efficace.

Terapia Batterica di Precisione® in corso di trattamento con Amoxicillina/Acido clavulanico

Studio italiano ha analizzato 261 ceppi di bifidobatteri alla ricerca di quello in grado di resistere all’Amoxicillina/Ac. clavulanico (AMC).
Tra tutti, il B. breve PRL2020, contenuto in Brevicillin®, si è dimostrato molto più resistente all’AMC (MIC 32 µg/ml) e l’unico in grado di mantenere tale resistenza nel tempo e di proliferare all’interno di un microbiota complesso e in presenza di AMC.

Efficacia preventiva e terapeutica della curcumina nel cancro cervicale

La curcumina è stata classificata come la terza generazione di molecole ad azione preventiva del cancro negli Stati Uniti.
Review del 2023 riassume per la prima volta i risultati degli studi sui meccanismi d’azione della curcumina contro il cancro cervicale e si è scoperto che può influenzarne anche lo sviluppo attraverso meccanismi come la promozione dell’apoptosi, la riduzione della proliferazione e dello sviluppo di metastasi e l’induzione dell’autofagia delle cellule tumorali, oltre ad inibire direttamente l’espressione genica dell’HPV.

Quercetina: candidato terapeutico naturale contro i virus influenzali

Recente review valuta l’impiego della quercetina e dei suoi derivati come terapia complementare nel controllo delle infezioni da virus influenzali e dei sintomi ad esse correlate.
L’articolo include studi in vitro e in vivo che indagano i benefici della supplementazione della quercetina in caso di virus influenzali ed i possibili target molecolari sui quali agisce tale flavonoide.

È possibile supplire alle carenze nutrizionali della dieta Gluten Free modulando il microbiota?

L’inadeguatezza nutrizionale della GFD può modulare in senso disbiotico il microbiota intestinale generando infiammazione e ipersensibilità.
Viene meno anche la capacità del microbiota di incrementare biodisponibilità e assorbimento di micronutrienti e vitamine.
Si ritiene perciò opportuna l’integrazione di probiotici a base di bifidobatteri favorenti biodisponibilità intestinale, salute dei colonociti e delle giunzioni serrate, al fine di ridurre la sintomatologia celiaca.

Coenzima Q10 e attività fisica: un aggiornamento dalla ricerca

Una recente metanalisi ha confermato che la supplementazione con CoQ10 riduce significativamente il danno muscolare indotto dall’esercizio fisico e dallo stress ossidativo.
Lo studio ha inoltre evidenziato una correlazione dose-dipendente dovuta alle sue proprietà antiossidanti, che proteggono le cellule dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS), e alla sua capacità di favorire la produzione di energia, anche agendo in sinergia con varie vitamine.

Probiotici per prevenire o alleviare l’influenza: regolazione dell’asse intestino-polmone

I vaccini antinfluenzali annuali sono attualmente il principale intervento utilizzato per ridurre al minimo la mortalità e la morbilità, ma spesso non riescono a fornire una protezione adeguata, soprattutto nei soggetti più fragili.
Il microbiota intestinale, attraverso i prodotti che secerne può influenzare le cellule immunitarie circolanti e quindi stimolare l’immunità polmonare.

Biofilm batterico: il ruolo nella rinosinusite cronica e la soluzione anti-biofilm

Molteplici studi scientifici sottolineano il ruolo centrale del biofilm batterico nella patogenesi della rinosinusite cronica evidenziando come impatti sulla funzionalità della mucosa ciliata e peggiori l’accumulo di essudato infiammatorio nei seni paranasali.
La possibile soluzione terapeutica a tale fattore eziologico viene indagata in un recente studio italiano che individua nell’olio di lentisco un potente agente anti-biofilm.