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Dalla probiotica di precisione arriva un supporto ai trattamenti antiobesità

Recentemente si è aggiunta una nuova strategia di contrasto all’obesità.
È un batterio, Hafnia alvei, che sintetizza ClpB, proteina che mima l’azione dell’ormone endogeno anoressizante α-MSH.
Poiché nei soggetti obesi si osserva una carenza di batteri produttori di ClpB, l’opportunità di utilizzare Hafnia alvei, produttore di ClpB, permette di ridurre l’appetito e supportare il paziente nella perdita di peso.

Dalla probiotica di precisione arriva un supporto ai trattamenti antiobesità

Recentemente si è aggiunta una nuova strategia di contrasto all’obesità.
È un batterio, Hafnia alvei, che sintetizza ClpB, proteina che mima l’azione dell’ormone endogeno anoressizante α-MSH.
Poiché nei soggetti obesi si osserva una carenza di batteri produttori di ClpB, l’opportunità di utilizzare Hafnia alvei, produttore di ClpB, permette di ridurre l’appetito e supportare il paziente nella perdita di peso.

Pressione arteriosa elevata in menopausa: quale supporto dalla nutraceutica?

C’è un crescente interesse verso terapie non farmacologiche che consentano di gestire lievi alterazioni pressorie per evitare eventuali peggioramenti.
In questo obiettivo si è distinta la Nigella sativa per la sua attività antiipertensiva.
Sono diversi i meccanismi d’azione ipotizzati, primo fra tutti l’attività antiossidante dovuta alla presenza di timochinone capace di ridurre efficacemente la malondialdeide.

Potenzialità della quercetina nella prevenzione del cancro

Numerosi studi hanno suggerito l’uso di composti bioattivi naturali sia per la riduzione degli effetti collaterali che per un’azione coadiuvante alla terapia anticancro.
La quercetina è un esempio di sostanza naturale utile, accessibile e altamente efficace, ha dimostrato proprietà antitumorali che si esplicano nell’inibizione della proliferazione, dell’invasione e della metastatizzazione tumorale.

Terapia batterica di precisione: può un probiotico contribuire alla produzione di GABA?

Studio recente indaga il genoma di 1.022 bifidobatteri evidenziando che i ceppi con maggiore conservazione dei geni legati al metabolismo del GABA appartengono alla specie B. adolescentis.
Tra gli 82 B. adolescentis analizzati, il B. adolescentis PRL2019 si è dimostrato in grado di convertire più del 65% del glutammato in GABA e di raddoppiarne la produzione già dopo 7 giorni di supplementazione.

Clinical trial: la berberina come possibile terapia nella diarrea da IBS

Varie categorie di farmaci sono state proposte nell’IBS-D per ridurre la sintomatologia come gli antispastici, gli antagonisti della dopamina, gli antagonisti 5-HT3, ecc.
Tuttavia, ad oggi non esiste una cura efficace definita per i sintomi di questa patologia.
Recentemente è stata testata la berberina per valutarne l’effetto nel migliorare la sintomatologia diarroica.

È possibile migliorare la qualità di vita in menopausa?

La donna in menopausa, a causa del fisiologico calo degli estrogeni, ha un rischio maggiore di sviluppare sindrome metabolica che, a sua volta, può amplificare la sintomatologia climaterica.
Nigella sativa, grazie al timochinone, suo principale attivo, riduce significativamente la prevalenza e la severità della sintomatologia climaterica e lo score psicologico e dell’ansia, rispetto al placebo, registrando, in generale, un miglioramento significativo della qualità di vita delle donne.

Next Generation Probiotics e IBS-D: il caso del Clostridium butyricum

Studio pubblicato su una rivista del gruppo Nature ha indagato l’efficacia e la sicurezza, in pazienti con IBS-D, di C. butyricum CBM 588, ceppo sporigeno produttore endogeno di butirrato.
Al termine dello studio è stata registrata una riduzione media dell’IBS-SSS di 62 punti nel gruppo intervento contro i 41 punti del gruppo placebo.
Rispetto all’inizio dello studio C. butyricum CBM 588 ha anche mediamente ridotto le evacuazioni giornaliere di 2 episodi.

Una prolil-endoproteasi in aiuto alla sensibilità al glutine

Studio recente ha investigato l’efficacia degradativa sul glutine del TOLERASE® G.
La misurazione della concentrazione di α-gliadina ha dimostrato che nello stomaco il glutine è stato velocemente degradato già dopo 60 minuti dal pasto, rispetto al placebo dove lo stesso risultato si ottiene a 180 minuti dall’ingestione.
In questo modo, a livello duodenale, non risultava alcuna traccia di gliadina.