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La combinazione di due ingredienti vegetali come innovazione nella dispepsia funzionale

Dispepril®, contenente 300 mg di estratto di radice di zenzero, ad elevata concentrazione in gingeroli e shogaoli, e 150 mg di estratto bifrazionato di foglie di perilla, riesce a gestire a 360 gradi i sintomi dispeptici: incrementa la motilità intestinale e normalizza i tempi di svuotamento gastrico.
Studio italiano ne valuta positivamente l’efficacia evidenziando come tutti i sintomi si riducano già dopo 7 giorni, fino ad arrivare ad una diminuzione di oltre il 70% di media dopo 14 giorni.

Cistiti ricorrenti: l’asse intestino-vagina-vescica una nuova evidenza in letteratura

Recentissimo studio clinico evidenzia l’esistenza dell’asse intestino-vagina-vescica che può spiegare l’insorgenza di UTI ricorrenti nonostante le terapie antibiotiche: le infezioni non dipendono solo da batteri di origine intestinale, che trasmigrano in vescica, ma anche da batteri di derivazione vaginale come Gardnerella, Atopobium, Megasphaera e Ureaplasma.

Mucositi orali da radio e chemioterapia: il ruolo preventivo e terapeutico dei probiotici

Una recentissima review ha analizzato sistematicamente il possibile ruolo dei probiotici nella prevenzione e nel trattamento della mucosite orale.
Uno degli studi analizzati ha dimostrato che l’applicazione topica di S. salivarius K12 era in grado di ridurre significativamente la gravità della mucosite nei topi irradiati (p <0,001), rispetto ai topi non trattati, riducendo l'area coperta dalle ulcere e ripristinando l'integrità della mucosa linguale.

Effetti metabolici della Nigella sativa in menopausa

La Nigella sativa è una pianta capace di migliorare sia la sintomatologia climaterica sia i parametri della sindrome metabolica.
Studio recente su donne in menopausa evidenzia una riduzione del 23% della glicemia a digiuno, una riduzione del 27% del colesterolo LDL e del 35% dei trigliceridi nel gruppo intervento.
Tutte le variazioni sono state significative sia rispetto all’inizio dello studio che rispetto al placebo.

La curcuma nell’adiposità viscerale Un’opportunità per i pazienti refrattari a dieta ed esercizio fisico

Un’alterazione nella funzione del tessuto adiposo è alla base dell’obesità viscerale.
Studio italiano ha valutato l’efficacia di Homair® sul grasso omentale confrontandola con un prodotto a base di fosfatildserina.
I risultati dimostrano che Homair®, in associazione a dieta ed esercizio fisico, migliora la perdita di peso e l’adiposità viscerale anche nei pazienti refrattari.

È possibile ridurre il senso di fame causato dalla dieta ipocalorica?

È stato dimostrato che le proteine prodotte da alcuni commensali del microbiota intestinale possono interagire con il sistema di segnalazione della sazietà dell’ospite stimolando il rilascio di ormoni sazietogenici che attivano percorsi ipotalamici e del tronco cerebrale.
Il ceppo H. alvei HA4597 è stato validato su soggetti sovrappeso ed a dieta ipocalorica moderata misurando la perdita di peso ed il senso di pienezza ottenuto.

Microbiota intestinale come mediatore dell’asse intestino-immuno-cervello

L’asse intestino-cervello viene sempre più intensivamente studiato come campo interdisciplinare che analizza il modo in cui i microbi intestinali influenzano il sistema nervoso centrale.
Review del 2022 esamina le popolazioni immunitarie scoperte nel cervello, gli effetti del microbiota intestinale sul SNC e l’efficacia di specifici ceppi probiotici per indagare il nuovo concetto dell’asse intestino-immuno-cervello.

Quale probiotico per il paziente con IBS-D e sensibilità al glutine?

Studi evidenziano come Bifidobacterium longum ES1, in add on alla dieta aglutinata in pazienti con sensibilità al glutine e celiachia, sia capace di digerire le contaminazioni di gliadina e migliorare lo stato del microbiota intestinale.
Questo doppio beneficio consente di gestire il paziente con IBS-D e sensibilità al glutine, considerata da alcuni come un sottotipo di IBS-D.

Sindrome metabolica ed estrogeni: quali correlazioni?

Meta-analisi pubblicata su Climateric conclude che la donna in menopausa presenta un aumento del rischio di incorrere in una sindrome metabolica.
Tutte le donne in menopausa vedono infatti un aumento dell’insulino-resistenza, della pressione sanguigna sistolica e diastolica, dei livelli di trigliceridi e del BMI.
Questa condizione è legata al calo degli estrogeni e non sempre viene ripristinata con la terapia ormonale sostitutiva.