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L’influenza dell’antibiotico terapia sull’immunità acquisita

Studi evidenziano come gli antibiotici ostacolino il corretto sviluppo dell’immunità innata del neonato, predisponendolo all’insorgenza di patologie auto-immunitarie e dismetabolismi, e l’immunità acquisita, come quella indotta dai vaccini. La disbiosi intestinale dovuta all’amoxicillina/acido clavulanico, che è alla base di queste disfunzioni immunitarie, può essere prevenuta con il battere antibiotico-resistente Bifidobacterium breve PRL2020 contenuto in Brevicillin®.

Clostridium butyricum CBM588 sinergia terapeutica con la chemoimmunoterapia nel tumore al polmone

Il Clostridium butyricum CBM588 continua a fornire prove della sua validità come sinergico nella terapia antitumorale, in questo caso in associazione alla chemio-immunoterapia per il tumore al polmone avanzato non a piccole cellule (NSCLC), eseguita combinando inibitori del checkpoint immunitario (ICI) con chemioterapici a base di platino. CBM588 ha esteso significativamente la sopravvivenza globale in questi pazienti.

Il ruolo del microbiota vaginale nelle infezioni del tratto urinario

Il concetto che il reservoir intestinale costituisca un fattore predisponente alla ricorrenza delle UTI è consolidato.
Più recente è la concezione che anche il microbiota vaginale costituisca un reservoir di patogeni in grado di traslocare nel tratto urinario e impattare sullo sviluppo di UTI.
Per questo gli autori di una recente review suggeriscono interventi mirati all’aumento dei lattobacilli a livello vaginale per ridurre gli episodi di UTI ricorrenti.

Bifidobacterium longum W11: può migliorare la stipsi?

Studio italiano ha arruolato 129 pazienti con IBS-C e discomfort o dolore addominale da almeno 12 settimane nell’anno precedente.
Dai risultati è emerso, nei pazienti che hanno assunto 1 bustina di W11 al giorno, una riduzione significativa della frequenza di tutti i sintomi intestinali con una riduzione di circa il 40% del dolore e gonfiore ed un miglioramento significativo della frequenza di evacuazione mensile.

Come cambia il microbiota del bambino quando assume l’antibiotico?

L’analisi dei campioni fecali di neonati, prima, durante e dopo la terapia con amoxicillina o macrolidi, evidenzia una rapidissima alterazione del microbiota e la riduzione del 50% dei bifidobatteri.
Durante e dopo la terapia antibiotica, Bifidobacterium breve PRL2020, contenuto in Brevicillin®, dotato di resistenza intrinseca e non trasferibile all’amoxicillina e all’amoxicillina/ac. clavulanico, normalizza il microbiota e previene l’impoverimento dei bifidobatteri.

Il rapporto L.crispatus/Gardnerella come nuovo indicatore di diagnosi di vaginosi batterica

Individuare la vaginosi batterica, anche asintomatica, è fondamentale in quanto correlata a parto prematuro, aborto spontaneo, infertilità ed infiammazione pelvica. Aumenta anche il rischio di candidosi vulvovaginale, infezioni virali e patologie da Trichomonas. È stato individuato, come nuovo metodo di diagnosi della vaginosi batterica, il rapporto L.crispatus/Gardnerella vaginalis.

Microbiota vaginale e fertilità in donne sottoposte a PMA

In una review del 2022 sono stati raccolti gli studi disponibili sul microbiota del tratto genitale nelle donne sottoposte a trattamenti di riproduzione assistita (TRA).
Si evidenzia che i microbioti vaginale, cervicale ed endometriale occupino un ruolo centrale nel prevedere gli esiti di una fecondazione assistita e che la presenza dominante di lattobacilli, in particolare del L. crispatus, sia un elemento fortemente predittivo del buon esito dei trattamenti.

Il ruolo del Bifidobacterium bifidum PRL2010 nel microbiota intestinale del neonato

È ormai noto come nel microbiota intestinale dei neonati il PRL2010, contenuto in Bactopral®, sia responsabile della stimolazione e della corretta maturazione del sistema immunitario neonatale, gettando le basi per il suo corretto funzionamento anche nel futuro adulto.
Review recente pubblicata su Gut Microbes spiega come la modulazione della risposta immunitaria avvenga per via diretta, mediante il rilascio di specifici metaboliti, o per via indiretta, mediante cross-feeding.

Disturbi correlati al glutine: come favorire la digestione della gliadina?

L’enzima AN-PEP si è dimostrato capace di degradare il glutine in maniera diversa dalle proteasi umane, disattivando di fatto la carica immunogenica dei peptidi derivati, già a partire dallo stomaco, prima che il bolo alimentare giunga nel duodeno. L’uso di AN-PEP non è inteso a sostituire una dieta senza glutine ma come coadiuvante digestivo in grado di proteggere dalle involontarie assunzioni di glutine.