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Quali effetti della melatonina sui sintomi della sindrome dell’intestino irritabile?

Un sollievo dalla sintomatologia IBS-correlata può derivare dall’effetto miorilassante della melatonina in sede intestinale.
Partendo da questa intuizione, uno studio dimostra l’efficacia della somministrazione di melatonina in donne con IBS e in menopausa, fisiologicamente impoverite di questo ormone, nel miglioramento di dolore viscerale, gonfiore addominale e alterata motilità intestinale.

B. longum W11: peculiarità e benefici della co-somministrazione con la rifaximina

Recente review descrive le caratteristiche del ceppo B. longum W11 sottolineando la peculiare ed intrinseca resistenza nei confronti della rifaximina.
Inoltre, si evidenzia come la co-somministrazione del B. longum W11 con la rifaximina, in pazienti affetti da IBS-C o SUDD, abbia migliorato gli outcome clinici e la compliace della terapia rispetto al solo antibiotico.

Il microbiota vaginale e la sua relazione con le malattie sessualmente trasmissibili

Studio sottolinea come la presenza vaginale di Lactobacillus spp., e in particolare una dominanza di L. crispatus, sia generalmente associata a rischio ridotto di infezioni sessualmente trasmissibili, mentre la vaginosi batterica e una comunità vaginale CST IV, a scarsa presenza lattobacillare, predispongano ad un aumento del rischio di contrarle.
Come conferma una recente review pubblicata su Nature, le comunità microbiche vaginali sono infatti determinanti per la salute vaginale.

Microbiota intestinale e PPI: come interagiscono?

Da tempo si registra un numero crescente di complicazioni digestive legate agli inibitori della pompa protonica (PPI) e diversi studi hanno indicato come il microbiota intestinale svolga un ruolo importante nella loro genesi.
I PPI possono influenzare la produzione di acido butirrico e ridurre l’abbondanza di Bifidobacterium causando cambiamenti in negativo nella permeabilità intestinale e nella capacità peristaltica.

Gluten Free Diet (GFD): carenze nutrizionali e microbiota

La GFD è nota per le sue carenze nutrizionali in fibre e micronutrienti.
Questo provoca un’alterazione del microbiota che può inasprire i disturbi gastro-intestinali ed il malassorbimento di vitamine e minerali essenziali.
L’uso di alimenti e/o probiotici mirati, per ristabilire uno stato di eubiosi, può essere una strategia efficace per rispondere alle carenze delle GFD.

HMO e infezioni respiratorie virali: quali relazioni nel neonato?

Recente review indaga il ruolo profilattico degli oligosaccaridi del latte materno (HMO) nei confronti delle principali infezioni respiratorie virali.
Si evidenzia come tale protezione sembra essere dovuta alle azioni svolte dagli HMO nel colon, in particolare mediante la modulazione del microbiota intestinale e dei suoi metaboliti.

Alternativo approccio ipnotico con estratti erbali: le evidenze in letteratura

Recente review indaga il potenziale terapeutico di alcuni derivati erbali, sicuri e privi di effetti collaterali, nel trattamento dell’insonnia prendendo in considerazione 82 studi condotti in vitro, in vivo e trial clinici.
Tra le più promettenti piante ipnotiche vi è la Melissa officinalis contenente acido rosmarinico in grado di potenziare il sistema inibitorio gabaergico a livello del SNC.

Nuove frontiere di prevenzione della pouchite nei pazienti con colite ulcerosa

Studio pilota conferma l’efficacia della terapia probiotica di precisione con Clostridium butyricum CBM588® nel prevenire l’insorgenza della pouchite e mantenerne la remissione postoperatoria, a due anni dall’inizio del trattamento, in pazienti affetti da colite ulcerosa refrattari alle terapie farmacologiche standard.

La protezione cardiovascolare del Coenzima Q10 nei diabetici

Recente review esamina i razionali scientifici alla base delle proprietà terapeutiche del Coenzima Q10 nel mitigare l’impatto del diabete e le sue complicanze quali disordini cardiovascolari.
Si evidenzia come il Coenzima Q10, in pazienti affetti da diabete di tipo 2, sia in grado di contrastare lo stress ossidativo e lo stato infiammatorio persistente responsabili delle disfunzioni endoteliali.

Vaginosi batterica e candidosi vulvovaginale: quali interconnessioni?

Gli autori di una recente review affermano che la vaginosi batterica, in donne inclini alle ricorrenze infettive, precede e sembra innescare gli episodi di candidosi ricorrente.
Tale fenomeno è probabilmente scatenato da diversi cambiamenti simultanei nel microbiota vaginale delle pazienti, anche pre-terapia antibiotica, tra cui una maggiore colonizzazione da Candida e un’ulteriore deplezione di specie protettive di Lactobacillus, in primis L. crispatus.