MICROBIOTA

Probiotici come “prodotti bioterapeutici vivi” nei disturbi dell’asse intestino-cervello

I probiotici non sono più definibili soltanto come “microrganismi viventi in grado di creare benefici per la salute dell’ospite se assunti in quantità sufficiente”, in quanto la mole di studi relativi al ruolo di alcuni di loro come mediatori tra il sistema gastrointestinale e altri distretti organici, primo fra tutti il sistema nervoso centrale, ha reso necessario l’aggiornamento della loro definizione da parte delle autorità competenti, arrivando così a designarli come “prodotti bioterapeutici vivi”.

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Microbiota intestinale e PPI: come interagiscono?

Da tempo si registra un numero crescente di complicazioni digestive legate agli inibitori della pompa protonica (PPI) e diversi studi hanno indicato come il microbiota intestinale svolga un ruolo importante nella loro genesi.
I PPI possono influenzare la produzione di acido butirrico e ridurre l’abbondanza di Bifidobacterium causando cambiamenti in negativo nella permeabilità intestinale e nella capacità peristaltica.

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Prebiotici e depressione: ruolo nella modulazione del microbiota intestinale

Nel corso degli anni i prebiotici hanno attirato l’attenzione per il loro potenziale nel migliorare il benessere generale e alleviare vari disturbi, tra cui la depressione.
Studio del 2023 rivede gli studi clinici che utilizzano i classici prebiotici ma anche sostanze fitochimiche con proprietà prebiotiche per determinare i loro effetti sulla depressione e i disturbi dell’umore.

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Effetti dello squilibrio del microbiota nell’ansia e nei disturbi alimentari

L’asse intestino-cervello, interazione bidirezionale tra microbiota intestinale e SNC, ha incontrato un crescente interesse a causa degli effetti dannosi della disbiosi intestinale sulle funzioni cerebrali. La conoscenza dei cambiamenti nelle comunità microbiche nei pazienti ansiosi e/o con disordini del comportamento alimentare ha portato allo sviluppo di Gabapral®, B. adolescentis PRL2019, in grado di stimolare la produzione in vivo di GABA.

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Microbiota vaginale e fertilità in donne sottoposte a PMA

In una review del 2022 sono stati raccolti gli studi disponibili sul microbiota del tratto genitale nelle donne sottoposte a trattamenti di riproduzione assistita (TRA).
Si evidenzia che i microbioti vaginale, cervicale ed endometriale occupino un ruolo centrale nel prevedere gli esiti di una fecondazione assistita e che la presenza dominante di lattobacilli, in particolare del L. crispatus, sia un elemento fortemente predittivo del buon esito dei trattamenti.

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Microbiota e controllo del peso corporeo

Studiando la patogenesi dell’obesità e della cachessia sono state osservate alterazioni nella composizione e nella funzionalità del microbiota intestinale.
Essendo molto sensibile, è possibile intervenire modulando la funzionalità del microbiota intestinale nell’estrazione di energia dal cibo, nella biotrasformazione dei nutrienti, nonché nella produzione di metaboliti bioattivi.

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Microbiota dell’apparato digerente e glutine nella celiachia

La dieta è il fattore principale per regolare la composizione e la funzione del microbiota intestinale.
Studi recenti hanno dimostrato che il metabolismo del glutine è strettamente correlato al microbiota del tratto gastrointestinale.
Review del 2021 ha esaminato la relazione tra glutine e microflora dell’apparato digerente, l’effetto della GFD sulla microflora gastrointestinale e l’effetto dei probiotici sulla celiachia.

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Uso dei probiotici in oncologia: efficacia e sicurezza

Vari studi dimostrano che l’uso dei probiotici fornisce benefici sia nel potenziamento dell’efficacia che nella riduzione degli effetti collaterali delle terapie oncologiche e ben di rado provoca effetti collaterali ma nel paziente oncologico, poiché immuno-compromesso, è fondamentale disporre di dati di sicurezza sull’uso dei probiotici stessi.
La review Probiotics in Cancer fa il punto.

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Microbiota intestinale neonatale e sviluppo del sistema immunitario

Review del 2020 riassume le recenti scoperte sul ruolo del microbiota intestinale neonatale nella maturazione del sistema immunitario.
Le cellule Treg, indotte da alcune specie batteriche come il Bifidobacterium bifidum, sono fondamentali per sopprimere la risposta Th2 nel contesto delle allergie o la risposta Th1/Th17 nel contesto dell’infiammazione intestinale.

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Microbiota intestinale come mediatore dell’asse intestino-immuno-cervello

L’asse intestino-cervello viene sempre più intensivamente studiato come campo interdisciplinare che analizza il modo in cui i microbi intestinali influenzano il sistema nervoso centrale.
Review del 2022 esamina le popolazioni immunitarie scoperte nel cervello, gli effetti del microbiota intestinale sul SNC e l’efficacia di specifici ceppi probiotici per indagare il nuovo concetto dell’asse intestino-immuno-cervello.

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Ruolo del microbiota intestinale nella risposta immunitaria al cancro e nell’immunoterapia antitumorale

Review del 2021 rifà il punto sull’intricato dialogo incrociato tra microbioma intestinale, risposta immunitaria al cancro e immunoterapia antitumorale e su come la modulazione del microbiota possa ridurre l’incidenza stessa del cancro e fornire nuove strategie terapeutiche per promuovere l’efficacia delle terapie antitumorali vecchie e nuove e/o ridurne la tossicità.

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Ruolo del microbiota orale
nelle malattie sistemiche

Il Progetto Microbioma Umano ha indagato non solo il ruolo dei microrganismi orali nella carie, nelle malattie parodontali e in altre malattie del cavo orale, ma ha anche evidenziato l’associazione tra questi microbi e molte malattie croniche.
Review del 2023 ha raccolto le prove emergenti delle connessioni complesse tra microbiota orale e lo stato di salute generale ed il contributo dei microrganismi orali alle malattie sistemiche umane.

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Come reagisce agli antibiotici il microbiota infantile?

Studio clinico pubblicato su Pediatric Research documenta, tramite l’analisi di campioni fecali, come un singolo ciclo di amoxicillina o macrolidi provochi per mesi una aberrazione del microbiota del neonato caratterizzato dalla variazione dell’abbondanza di bifidobatteri, enterobatteri e clostridi.
Il recupero dagli antibiotici è stato associato ad un aumento dei clostridi.
L’uso di antibiotici ha indotto alterazioni dei profili microbiotici associate a condizioni infiammatorie.

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Nuovi sviluppi sul ruolo probiotico del genere Bifidobacterium

Diverse specie bifidobatteriche sono utilizzate come agenti probiotici, ovvero “microrganismi vivi, che quando sono consumati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio per la salute dell’ospite”, tra cui la protezione da microbi patogeni, la riduzione degli stati infiammatori intestinali, la modulazione dell’asse intestino-cervello e della reattività immunitaria mucosale, le alterazioni glicemiche e la produzione di vitamine e altre molecole bioattive.

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Uso delle batteriocine a scopo terapeutico: futuri scenari per il loro utilizzo

Il numero di ceppi batterici resistenti agli antibiotici sta drammaticamente aumentando.
Le batteriocine, piccoli peptidi antibatterici, utilizzate dai batteri per la loro naturale competizione intraspecie e interspecie, potrebbero essere sfruttate più intensivamente per soddisfare bisogni dell’uomo, in medicina, in agricoltura e in zootecnia, al fine di sostituire gli antibiotici o favorire la loro azione, riducendo così la comparsa di ceppi resistenti.

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Resistenza agli antibiotici tra i bifidobatteri intestinali umani

Il microbiota del tratto gastrointestinale umano può essere esposto ad antibiotici in ogni fase della vita, per prevenire e curare malattie infettive batteriche.
Le comunità batteriche intestinali, compreso il genere Bifidobacterium, presentano un serbatoio di geni di resistenza agli antibiotici e dunque la terapia antibiotica seleziona quei microrganismi che ospitano tali caratteristiche genetiche, modulando così la composizione del microbiota.

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Sensibilità al glutine/grano non celiaca, celiachia, gluten-free diet e microbiota: quali influenze?

Oltre alla predisposizione genetica ed al consumo di glutine, diversi fattori ambientali innescano la celiachia e la sensibilità al glutine/grano non celiaca.
Ma chi media le loro interazioni?
Come la gluten-free diet altera il microbiota intestinale?
Review di Nutriens fa luce sulla modulazione del microbiota intestinale indotta dalla gluten-free diet (GFD) in pazienti sani, celiaci (CD) e con sensibilità al glutine/grano non celiaca (NCG/WS).

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Microbiota intestinale e celiachia: causa, conseguenza o coevoluzione?

Review di Nutrients chiarisce che, indipendentemente dalla dieta senza glutine (GFD), nel celiaco si assiste ad una ad una disbiosi intestinale con riduzione del genere Bifidobacterium, in particolare la specie B. longum, ed un aumento dei batteri potenzialmente patogeni, in particolare le Enterobacteriaceae.
La risposta infiammatoria innescata dalla disbiosi sembra causare l’instaurarsi della malattia ed il mantenimento dei sintomi che colpiscono alcuni soggetti nonostante la GFD.

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Il microbiota intestinale influenza il metabolismo dei farmaci?

Recentissima review descrive come il microbiota del tratto gastrointestinale sia intensamente intrecciato con la biologia umana e come sia un componente chiave di molti processi.
Sono due i grandi meccanismi mediante i quali il microbiota intestinale media il metabolismo dei farmaci: attività diretta di biotrasformazione operata dagli enzimi batterici e meccanismo di biotrasformazione indiretto successivo all’impatto dei metaboliti microbici sui recettori e sulle vie di segnalazione dell’ospite.

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Probiotici nella prevenzione e nel trattamento del diabete mellito gestazionale

Variando composizione nelle diverse fasi della gravidanza, a seguito delle variazioni dell’insulino-resistenza materna pilotate dagli ormoni, il microbiota intestinale partecipa alla patogenesi del diabete mellito gestazionale DMG.
Review del 2022 dimostra che probiotici selezionati possono aiutare nel prevenire l’insorgenza di DMG e che il loro uso continuato ritarda la progressione avversa a diabete stabile, oltre a migliorare il metabolismo di glucosio, insulina e dei livelli di lipidi.

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Connessioni tra i vari microbioti dell’organismo umano

Un’ampia varietà di studi ha dimostrato che i diversi microbioti hanno la capacità di comunicare tra loro attraverso i loro metaboliti secondari e che le disbiosi di uno possono influenzare negativamente altre aree distali e contribuire allo sviluppo di malattie.
Review del 2021 chiarisce come i cambiamenti nel microbiota in una regione del corpo possano influenzare altre comunità microbiche, in un processo bidirezionale.

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Ruolo dell’asse microbiota-intestino-cervello nei disturbi depressivi

Dati recenti evidenziano come una diminuita abbondanza intestinale di batteri del genere Bifidobacterium spp. influenzi lo sviluppo neurologico e addirittura contribuisca alla patogenesi di disturbi psichici.
In particolare si è rilevata una sconcertante dipendenza tra le ridotte quantità di Bifidobacterium adolescentis nel microbiota intestinale e la comparsa di depressione e ansia, sia nell’uomo che su modello animale.

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Lo squilibrio del microbiota intestinale influenza lo sviluppo del DMT2

Review del 2021 mette in evidenza come l’omeostasi alterata della glicemia, il conseguente sviluppo del DMT2 e le relative complicanze siano associati ad uno squilibrio del microbiota intestinale.
La comprensione dell’associazione causale tra microbiota intestinale e rischio metabolico ha il ruolo potenziale di identificare gli individui suscettibili al DMT2 per consentire un precoce intervento mirato.

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Qual è il ruolo delle IgA e IgG nel tratto genitale femminile?

Il microbiota vaginale dominato da L. crispatus presenta un livello più elevato di IgA.
Poiché le IgA legate ai batteri esprimono maggiore potenzialità antinfiammatoria, questo predispone le donne a dominanza crispatus ad una minore reattività immunogena ai patogeni collegati alla vaginosi batterica (Gardnerella, Atopobium, Prevotella etc.) e ad una maggiore stabilità del microbiota vaginale, rispetto a quelle a dominanza di L.iners o a bassa presenza di lattobacilli.

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Descrizione dei modelli compositivi e significato clinico degli enterotipi umani

Gli enterotipi sono tre ed hanno un driver dominante: Bacteroides (Enterotipo 1), Prevotella (Enterotipo 2) (generi Gram negativi-phylum Bacteroidetes) e Ruminococcus (Enterotipo 3) (Gram positivo-phylum Firmicutes).
L’enterotipo, elaborato sulla base di ben precise dominanze batteriche, è un parametro semplice e riproducibile per ottenere informazioni in grado di orientare verso le più opportune scelte nutrizionali e terapeutiche.

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Quali parametri del microbiota intestinale sono utili in clinica?

Poiché alterazioni del microbiota intestinale sono correlate ad una gamma crescente di malattie, la comunità scientifica sta cercando biomarcatori batterici, indicatori di anomalie rispetto ad uno standard, che possano essere di rilievo nella pratica diagnostica, nutrizionale e terapeutica.
Questi parametri potrebbero diventare parte degli approcci di routine in regime ambulatoriale e ospedaliero.

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Come si sviluppa il microbiota intestinale nei primi 5 anni di vita?

Il microbiota intestinale è abitato da un ecosistema densamente popolato che prende origine alla nascita ma la successione con cui i diversi batteri vengono “incorporati” è ancora poco conosciuta. Il microbiota del bambino fino ai 5 anni è particolarmente sensibile alle perturbazioni esterne che si riflettono sul suo stato di salute e possono perdurare anche in età avanzata.

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