Terapia batterica per IBS-D: promettenti risultati da uno studio clinico pilota

La letteratura più accreditata sostiene come il microbiota possa rivestire un ruolo patofisiologico nell’IBS; in effetti, la disbiosi osservata nei soggetti con IBS è comunemente caratterizzata da una ridotta biodiversità, un aumento di Bacteroides e Clostridia e una riduzione dei Bifidobacteria, nonché dalla presenza di un certo grado di infiammazione della mucosa intestinale.

La ridotta concentrazione di bifidobatteri, in particolare, è stata poi associata alla gravità dei dolori addominali e al numero di evacuazioni giornaliere.

Lo studio clinico Clinical Response and Changes of Cytokines and Zonulin Levels in Patients with Diarrhoea-Predominant Irritable Bowel Syndrome Treated with Bifidobacterium Longum ES1 for 8 or 12 Weeks: A Preliminary Report valuta la somministrazione del probiotico Bifidobacterium longum ES1 a soggetti affetti da IBS-D sulla modulazione immunitaria e sul ripristino dell’integrità della barriera intestinale, in base alla durata del trattamento.

Materiali & metodi

Sono stati arruolati sedici pazienti, età compresa tra 16 e 59 anni, con diagnosi di IBS-D secondo i criteri di Roma IV e la scala Bristol della consistenza fecale, e sono stati valutati i parametri clinici e sierologici al basale (T0) e dopo 8 o 12 settimane di terapia probiotica (T1) somministrata giornalmente a 109 UFC di B. longum ES1.

I parametri clinici sono stati valutati tramite il questionario Irritable Bowel Syndrome Severity Scoring System (IBS-SSS) per la valutazione clinica della malattia e il questionario Irritable Bowel Syndrome Quality of Life (IBS-QoL) per la valutazione della qualità della vita.

Sono stati infine analizzati i parametri sierologici di zonulina sierica e il panel citochinico, inclusi IL-6, IL-8, IL-10, IL-12, IL-23, IL-33, IFNγ e TNFα.

Risultati del trial clinico

È interessante sottolineare come il trattamento con il B. longum ES1 abbia praticamente azzerato il pool di citochine pro-infiammatorie già dopo 2 mesi di trattamento, mentre i livelli di zonulina sierica, marker di permeabilità intestinale, si sono ridotti in maniera significativa nel terzo mese di trattamento.

Nella maggioranza dei trattati con il probiotico ES1 è stato dunque riscontrato un miglioramento globale dei sintomi clinici da IBS e del dolore addominale, così come un miglioramento nello stato immuno-infiammatorio e nell’integrità della barriera intestinale, aspetti particolarmente marcati dopo 12 settimane.

In più, in tutti i pazienti è stato registrato un miglioramento della consistenza fecale già dopo 8 settimane di trattamento.

Presi insieme, questi risultati confermano sia l’esistenza di infiammazione di basso grado descritta nei pazienti con IBS, sia gli effetti benefici del probiotico B. longum ES1, validandolo come efficace opzione di trattamento dell’IBS-D.

Per concludere, i dati promettenti ottenuti in questo studio pilota gettano basi fondate per intraprendere studi clinici controllati a più larga scala.