L. crispatus: studio americano ne valuta l’efficacia nella prevenzione delle cistiti ricorrenti

Sono numerosi gli studi che dimostrano come le infezioni ricorrenti del tratto urinario (rUTI) nelle donne si associno spesso ad alterazione del microbiota vaginale. Quindi, l’utilizzo di uno specifico probiotico, in questo ambito, potrebbe favorire una colonizzazione utile al fine di prevenire le ricorrenze infettive.

Lo studio americano Randomized, placebo-controlled phase 2 trial of a Lactobacillus crispatus probiotic given intravaginally for prevention of recurrent urinary tract infection analizza l’effetto del Lactobacillus crispatus nella prevenzione delle rUTI.

Realizzazione dello studio

Lo studio di fase II, randomizzato, in doppio cieco contro placebo, ha arruolato 100 donne in età fertile con diagnosi di cistite ricorrente.

Le pazienti sono state reclutate al momento della diagnosi di cistite e trattate con i farmaci convenzionali.

Una volta risolta l’infezione, queste pazienti sono state randomizzate in due gruppi:

  • 50 donne hanno ricevuto il crispatus, in somministrazione intra-vaginale, 1 volta al giorno per i primi 5 giorni, proseguendo poi la terapia una volta alla settimana per le successive 10 settimane
  • gruppo controllo che ha ricevuto un placebo, secondo le stesse modalità.

Durante le visite programmate alla fine della 1° e della 10° settimana di studio, sono stati raccolti i campioni di urine, per la coltura batterica, ed effettuati i tamponi vaginali necessari all’analisi genetica quantitativa con PCR (qPCR), finalizzata ad individuare la presenza del L. crispatus nel microbiota vaginale e quindi la sua capacità colonizzante.

Obiettivo primario dello studio è stato verificare l’efficacia del L. crispatus nel ridurre l’incidenza delle rUTI.

Contemporaneamente, è stata verificata l’efficienza di colonizzazione del probiotico in questione e sono state valutate la sua sicurezza e tollerabilità.

Cosa è stato osservato

I risultati ottenuti hanno evidenziato l’efficacia del L. crispatus nel ridurre l’incidenza delle cistiti ricorrenti di quasi il 50% rispetto al gruppo placebo.

Infatti, nel gruppo di trattamento, solo il 15% delle donne ha sviluppato cistite ricorrente, contro il 27% nel gruppo placebo.

L’analisi effettuata con qPCR ha rivelato un’efficace colonizzazione del L. cripstaus nella maggior parte delle donne che hanno assunto il probiotico: a 10 settimane è stato registrato un alto livello di colonizzazione nel 93% delle donne trattate, contro il 68% delle donne che hanno assunto il placebo.

Nel gruppo trattato con il probiotico, le donne che hanno raggiunto un’elevata colonizzazione di L. crispatus hanno visto anche una riduzione significativa del rischio di cistiti ricorrenti, dimostrando il ruolo protettivo del probiotico.

I dati ottenuti durante lo studio hanno inoltre confermato la sicurezza e la buona tollerabilità del L. crispatus.

Gli autori sottolineano l’utilità di ricorrere al L. crispatus per diminuire l’incidenza delle cistiti ricorrenti e l’importanza di effettuare studi ulteriori che consentano di confermare questo probiotico come uno standard di prevenzione efficace delle cistiti ricorrenti.

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