Estratto di Greenselect Fitosoma®: effetto antiproliferativo sul tessuto tumorale mammario

Tra tutti i polifenoli del tè verde, l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG) risulta il più attivo e ne rappresenta circa il 50% del totale. Purtroppo, questa molecola risente di uno scarso assorbimento, problematica superata grazie alla complessazione del tè verde con lecitina ottenendo il Greenselect Fitosoma®, estratto, decaffeinato titolato al 13% in EGCG, che incrementa la biodisponibilità delle EGCG e le protegge dalla coniugazione intestinale con acido glucuronico che ne limita la biodisponibilità.

I ricercatori dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano nello studio clinico A Presurgical Study of Lecithin Formulation of Green Tea Extract in Women with Early Breast Cancer hanno valutato l’effetto di Greenselect Fitosoma® in donne con tumore al seno. La somministrazione di questo estratto per solo 4 settimane prima dell’intervento chirurgico ha ridotto la proliferazione cellulare nella mammella malata delle donne trattate, con un aumento del testosterone sierico come indice inibitorio dell’attività sul recettore estrogenico.

Qual è l’azione del Greenselect Fitosoma® sul K mammario?

I dati preclinici hanno mostrato forti effetti protettivi del tè verde sul cancro al seno, agendo sui fattori di crescita, sull’angiogenesi e nel metabolismo dei lipidi. I limiti maggiori di questa molecola sono legati al suo assorbimento che sembra essere superato dalla formulazione in Greenselect Fitosoma®

Nel seguente studio pilota, i ricercatori hanno voluto dimostrare innanzitutto se questo specifico preparato di tè verde fosse realmente biodisponibile, se raggiungesse i tessuti della mammella e, come endpoint secondario, se questo avesse un effetto protettivo sul tumore al seno.

Sono state arruolate 12 donne con K mammario in fase iniziale candidate ad intervento chirurgico, è stato somministrato quotidianamente 300mg di Greenselect Fitosoma® per 4 settimane prima dell’intervento.

I livelli di EGCG sono stati misurati al T=0 e dopo 4 settimane di assunzione, valutandone i livelli plasmatici, urinari, nel tessuto canceroso della mammella e in quello sano circostante.

Dopo sole 4 settimane tutti i tessuti di mammella analizzati avevano livelli misurabili di ECGC circolanti, con una circolazione maggiore nel tessuto tumorale rispetto al sano. Inoltre, i ricercatori hanno valutato l’indice di proliferazione mediante Ki-67.

I risultati hanno evidenziato che nelle pazienti in cui la concentrazione di EGCG libero nel plasma era maggiore, si osservava un maggior decremento del valore di Ki-67 (p=0,02) misurato sul reperto bioptico, indicando quindi un effetto antiproliferativo dell’EGCG.

Inoltre, è stato osservato un leggero incremento del testosterone sierico, che esercita sul tessuto mammario un effetto antiproliferativo, pro-apoptotico e inibitorio dell’attività del recettore estrogenico.

Questo studio è la prima dimostrazione che il GSF sia in grado di raggiungere il tessuto mammario umano, riaffermando quindi l’ipotesi di un possibile uso del GSF sia in prevenzione antitumorale primaria che in associazione al tamoxifene in prevenzione secondaria.

globes