L. crispatus M247 e HPV: un nuovo studio ne valuta l’azione sulla citologia cervicale

Lactobacillus crispatus è riconosciuto essere presente e dominante in un microbiota vaginale sano; infatti, è stato riscontrato più presente in donne negative all’infezione da papillomavirus umano (HPV), essendo invece ridotto e quasi assente in donne con infezione da HPV.

È stato dimostrato che il L. crispatus è in grado di colonizzare la vagina, entro qualche settimana, anche quando somministrato oralmente. Inoltre, questa via di somministrazione permetterebbe di creare un deposito a livello intestinale, in grado di andare a nutrire il microbiota vaginale in modo continuativo anche durante un periodo di wash-out. Ripristinare l’equilibrio del microbiota vaginale permetterebbe, secondo gli studi attualmente presenti in letteratura, proprio di favorire la clearance dell’HPV.

Partendo da queste premesse, uno studio del Dipartimento di Ginecologia e Ostetrica dell’Ospedale San Paolo di Bari, “Lactobacillus crispatus M247 oral administration: is it really an effective strategy in the management of papillomavirus-infected women?”, ha indagato i benefici della somministrazione a lungo termine del L. crispatus M247 in donne con infezione da HPV, valutando i miglioramenti citologici delle lesioni alla cervice uterina di queste donne.

Disegno dello studio

Nello studio sono state arruolate 160 donne, con età compresa tra 30 e 65 anni, tutte con positività ad HPV e con Pap test positivo per ASCUS (presenza di cellule squamose atipiche di incerto significato) o L-SIL (presenza di lesione intraepiteliale squamosa di basso grado).

Queste pazienti sono state randomizzate in 2 gruppi: 80 hanno assunto Crispact®, probiotico contenente L. crispatus M247 per 12 mesi, mentre le restanti 80 donne hanno costituito il gruppo controllo.

Endpoint dello studio è stato quello di valutare la capacità del L. crispatus M247 di normalizzare la citologia di donne con lesione dovuta ad infezione da HPV.

La media dell’età di queste donne era di 45 anni, il che rendeva più difficile una normalizzazione spontanea della citologia di queste, come ampliamente descritto in letteratura. 

Il ruolo di L. crispatus M247

Al termine dei 12 mesi di studio, il 61.5% delle pazienti trattate con Crispact® ha avuto una normalizzazione della citologia, contro il 41.3% delle donne del gruppo controllo. L’efficacia del probiotico è quindi stata superiore, in modo statisticamente significativo, rispetto al gruppo non trattato.

La compliance è stata molto buona e tutte le pazienti si sono presentate al follow-up.

I risultati di questo studio risultano essere complementari allo studio del 2021, Oral administration of Lactobacillus crispatus M247 to papillomavirus-infected women: Results of a preliminary, uncontrolled, open trial, in cui il 71% delle donne trattate con Crispact® avevano ottenuto una negativizzazione dell’infezione da HPV.

Il L. crispatus M247, quindi, risulta essere in grado di offrire vantaggio in queste donne con infezione da HPV migliorando la salute del microbiota vaginale portando, di conseguenza, ad un aumento della negativizzazione dall’infezione da HPV e ad un miglioramento della normalizzazione citologica. 

crispact