Quale è il ruolo del CoQ10 nelle malattie cardiovascolari?
La risposta in una review recente
Il Coenzima Q10 (CoQ10) è ampiamente conosciuto per il suo ruolo chiave nella respirazione cellulare e come potente antiossidante.
Alcuni studi dimostrano che i livelli plasmatici di questa molecola diminuiscono con l’età, nei pazienti con malattia cardiovascolare e in tutte quelle condizioni in cui si crea un forte stress ossidativo.
Da queste evidenze ne è derivato il suo utilizzo nelle svariate condizioni che possono caratterizzare la malattia cardiovascolare.
Una review americana, pubblicata nel 2022, Coenzyme Q10 as adjunctive therapy for cardiovascular disease and hypertension: a systematic review ha avuto come obiettivo la valutazione dell’impatto dell’integrazione del CoQ10 in pazienti adulti con malattia cardiovascolare e ipertensione, in aggiunta alla terapia convenzionale.
Le caratteristiche della review
La review ha esaminato tutti gli studi presenti sui principali motori di ricerca, pubblicati tra il 2000 e il 2020.
Sono stati inclusi solo gli studi clinici randomizzati, condotti in parallelo o cross-over, placebo-controllati e in doppio-cieco, per un totale di 14 studi, comprendenti 1067 partecipanti.
Negli studi selezionati sono stati considerati gli effetti della supplementazione con CoQ10, in aggiunta alla terapia standard, in pazienti con malattia cardiovascolare o ipertensione.
Nella maggior parte degli studi sono stati utilizzati dosi di coenzima Q10 compresi tra i 100 mg e i 300 mg al giorno, per un tempo variabile dalle 2 alle 24 settimane e con endpoints diversi in base al campione scelto.
L’attività del CoQ10 nella funzione cardiaca
Per quanto riguarda la malattia cardiovascolare, il CoQ10 si è dimostrato in grado di migliorare la funzione endoteliale e mitocondriale, ad un dosaggio compreso tra i 100 mg e i 300 mg/die, suggerendo che una dose maggiore di CoQ10, somministrata oralmente, possa portare ad aumento dei suoi livelli sierici e a conseguenti effetti positivi sui markers di stress ossidativo e infiammatori.
Il risultato finale è stato fornire benefici a livello clinico e cellulare, con conseguente miglioramento della funzione cardiaca, aumento della qualità della vita e ridotta mortalità.
Gli studi condotti su pazienti ipertesi invece hanno mostrato un lieve miglioramento della pressione sanguigna sia sistolica che diastolica ma, in generale, l’impatto della supplementazione con CoQ10 ha portato a risultati non conclusivi e che necessitano di ulteriori indagini.
Tutti gli studi clinici presi in esame hanno evidenziato che l’utilizzo del CoQ10 è sicuro e ben tollerato.
Come affermato dagli autori, studi ulteriori sono necessari per giungere a conclusioni definitive ma, considerati i risultati di questa review, gli operatori sanitari dovrebbero riconoscere il meccanismo d’azione e le applicazioni cliniche del CoQ10 come antiossidante, nonché la sua efficacia, quando associato alla terapia standard, in pazienti con malattia cardiovascolare.