Studio universitario valuta l’efficacia della berberina nella PCOS
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è uno dei disturbi endocrini più frequenti in età fertile, caratterizzata da sbilanciamento ormonale, problemi metabolici e infiammazione. I sintomi e le manifestazioni della PCOS possono essere diversi e variabili.
Aspetti comuni sono la policistosi ovarica, l’anovulazione cronica, l’irregolarità mestruale e l’iperandrogenismo, che si associano spesso a irsutismo, acne, seborrea e obesità.
Iperinsulinemia e insulino-resistenza sono fattori chiave nello sviluppo dell’iperandrogenismo e sono presenti in circa il 75% delle donne con PCOS.
Le terapie farmacologiche standard comprendono l’utilizzo di contraccettivi orali, antiandrogeni e farmaci insulino-sensibilizzanti.
Questi trattamenti sono spesso a lungo termine e possono causare effetti collaterali, come alterazione dei parametri metabolici, problemi intestinali o interferenza con la ricerca di una gravidanza.
Uno studio recente dell’Università di Pavia Berberine phospholipid is an effective insulin sensitizer and improves metabolic and homonal disorders in women with polycystic ovary syndrome: a one-group pretest-post-test-explanatory study indaga, per la prima volta, l’efficacia di un’innovativa formulazione a base di berberina Fitosoma®, in grado di favorire l’assorbimento della berberina stessa, valutandone il possibile utilizzo in pazienti affette da sindrome dell’ovaio policistico.
Il disegno dello studio
In questo studio sono state reclutate donne, con età compresa tra i 25 e i 35 anni, normopeso o sovrappeso, con recente diagnosi di PCOS, che sono state trattate per soli 2 mesi con 2 compresse al giorno dell’innovativa formulazione di berberina.
Nello specifico, nello studio è stata utilizzata una formulazione contenente berberina fitosomiale (550 mg per compressa), ottenuta dalla razionale combinazione della berberina con lecitina di girasole, proteine del pisello ed estratto di semi d’uva.
Questa formulazione è stata progettata per superare il problema della scarsa biodisponibilità della berberina, che spesso ne limita l’efficacia quando utilizzata tal quale.
Sono stati valutati l’indice di insulino-resistenza (HOMA), glicemia, insulina, parametri ormonali, acne e infiammazione. Per valutare la sicurezza del trattamento sono stati misurati specifici parametri epatici e renali.
I risultati
Al termine dello studio si sono evidenziati un miglioramento di tutti i parametri valutati.
In particolare, si è verificato un abbassamento del 49% dell’indice di insulino-resistenza e miglioramento sia dei livelli di glicemia che di insulina, mentre nel quadro ormonale si è ottenuto una netta diminuzione dell’iperandrogenismo, valutato tramite aumento della SHBG (+ 14%) e diminuzione del testosterone libero (-33%).
Una delle novità dello studio universitario italiano è stata la valutazione dell’acne, tramite due indici specifici, il GAGS per la misurazione della gravità dell’acne e il CADI per la misurazione della disabilità conseguente, che sono stati ridotti rispettivamente del 61% e del 71%, portando al miglioramento di questo parametro estetico.
Infine, si è ottenuto un dimezzamento dei parametri infiammatori valutati e un’assenza totale di effetti collaterali nelle donne trattate.
Trattandosi di uno studio pilota si rende necessaria la ricerca di ulteriori conferme, ma i risultati ottenuti evidenziano come la berberina Fitosoma® possa essere un valido aiuto nella donna con PCOS agendo sui complessi parametri metabolici che la caratterizzano.