Metformina… SI o NO?
Uno studio universitario ne valuta le alternative

Il diabete mellito di tipo 2 (TMD2) è una delle patologie che più impattano sull’uomo ed è caratterizzato da un assoluto o relativo deficit di insulina, che può portare ad iperglicemia. Si stima che nel 2025, ad esempio, le persone affette da diabete aumenteranno ad almeno 300 milioni.

La metfomina è il farmaco di prima scelta nel trattamento del diabete di tipo 2, ma non è esente da effetti collaterali. Gli effetti collaterali più comuni della metformina sono quelli a carico dell’apparato gastrointestinale, diarrea, gonfiore, mal di stomaco e flatulenza, che sono anche la causa maggiore di discontinuità della terapia nella cura del diabete di tipo 2.

Questo ha portato nel 2020 all’effettuazione di uno studio clinico, condotto da un gruppo dell’Università di Pavia, dal titolo Efficacy of Berberis aristata compared to Metformin in improving glycemic control and insulin resistance in patients with type 2 diabetes mellitus, al fine di valutare l’utilizzo di una combinazione di Berberis aristata e Silybum marinum come strumento nutraceutico alternativo alla metformina.

I risultati hanno evidenziato come questo possa essere un valido strumento con attività di miglioramento dell’aspetto glucidico, con effetto comparabile a quello ottenuto con la metfomina.

Disegno dello studio

I ricercatori del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Pavia hanno condotto uno studio in doppio cieco, randomizzato, controllato, per valutare l’efficacia della combinazione nutraceutica Berberina + Silimarina rispetto alla metformina, in pazienti naive.

Per lo studio, sono stati arruolati 109 pazienti con diabete mellito di tipo 2 secondo le linee guida ESC (European Society of Cardiology) e EASD (European Association for the Study of Diabetes), naive e sottoposti a dieta e attività fisica. I pazienti sono stati poi divisi in due gruppi:

  • 1° gruppo composto da 54 pazienti con HbA1c tra 6.5 e 7.5%, dei quali 27 pazienti trattati con 2 cpr/die di nutraceutico per 6 mesi e 27 trattate con 2 cpr/die (1000 mg totali) di metformina per lo stesso lasso di tempo;
  • 2° gruppo comprendente 55 pazienti con HbA1c tra 7.5 e 8.5%, dei quali 30 trattati con 3 cpr/die di nutraceutico per 6 mesi e 25 trattati con 3 cpr/die (1500 mg totali) di metformina per 6 mesi.

Gli end-point dello studio sono stati la valutazione diell’emoglobina glicata, dell’indice HOMA ed il profilo lipidico e trigliceridi.

Risultati ottenuti

Al termine dei 6 mesi tutti i pazienti dei due gruppi trattati con il nutraceutico contenente Berberina + Silimarina o metformina hanno ridotto i parametri glucidici senza differenze significative tra i due trattamenti.

Per quanto riguarda i parametri lipidici, in tutti i pazienti dei due gruppi il nutraceutico ha mostrato una riduzione del colesterolo totale (TC), del colesterolo LDL (LDL-C) e dei trigliceridi (TG) significativa rispetto alla metformina.

Lo studio conclude evidenziando come l’associazione tra Berberina e Silimarina possa essere una soluzione al problema della Berberina, ossia la sua scarsa biodisponibilità causata dalla riestrusione a livello intestinale mediata dalla glicoproteina-P, inibita invece nel composto dalla presenza della Silimarina.

In definitiva, l’associazione tra Berberina e Silimarina si è dimostrata essere un valido aiuto in pazienti naive con diabete mellito di tipo 2, aiutando sia dal punto di vista glucidico che lipidico.