B. longum ES1 in bambini celiaci
aumenta il percentile dell’altezza
La celiachia è un’enteropatia autoimmune causata da un’intolleranza permanente alle proteine alimentari di grano, orzo e segale, in soggetti geneticamente predisposti.
Vari studi hanno riportato come il microbiota duodenale e fecale dei pazienti con celiachia risulti sbilanciato, con una diminuzione del numero di Bifidobacterium spp. e un aumentato numero di Bacteroides spp. e di cloni di Escherichia coli, alterazioni che sono solo parzialmente normalizzate dopo una dieta senza glutine a lungo termine.
Lo studio Double-blind, randomised, placebo-controlled intervention trial to evaluate the effects of Bifidobacterium longum CECT 7347 in children with newly diagnosed coeliac disease, condotto tra il 2011 e il 2012 da un team di ricercatori spagnoli facenti capo alla Dr.ssa Yolanda Sanz, ha valutato i potenziali effetti eubiotici derivanti dall’assunzione per 3 mesi del ceppo probiotico Bifidobacterium longum CECT 7347 (noto anche come B.longum ES1), rispetto ad un placebo, su 33 bambini (2 -17 anni) con celiachia di nuova diagnosi secondo i criteri ESPGHAN, sottoposti a rigorosa dieta senza glutine.
Il ceppo B.longum ES1 è stato somministrato in quantità di 1×109 UFC al giorno.
All’arruolamento e dopo il periodo di intervento sono state valutate le variazioni di opportuni marcatori sierologici e fecali e quelle dei parametri antropometrici (percentili di altezza e peso).
Risultati dello studio
Il confronto tra i due gruppi di studio, ha rilevato che la somministrazione di B.longum ES1 ha significativamente ridotto (P=0,004) la quantità sierica della popolazione linfocitaria T CD3+, indice di una minor reattività immunitaria.
Nello stesso gruppo, si è notata anche la tendenza, seppur non ancora significativa, alla riduzione dei linfociti T-helper (CD4+) e dei linfociti T-citotossici (CD8+), anche loro indici di reattività immunitaria, accanto ad un lieve aumento dei linfociti T-regolatori (CD4+Foxp3+), implicati nel fenomeno della tolleranza immunologica.
Nel gruppo trattato con il ceppo ES1 si è osservata anche la tendenza alla riduzione ematica di TNF-alfa, principale citochina pro-infiammatoria.
A livello della composizione del microbiota, il gruppo trattato con B.longum ES1, accanto ad un complessivo effetto eubiotico, mostra una significativa riduzione di Bacteroides fragilis (P=0,047), batterio Gram-negativo ad azione pro-infiammatoria, che non a caso si accompagna ad una altrettanto significativa diminuzione del contenuto di IgA secretorie fecali (P=0,005); entrambe questi valori invece tendono ad aumentare nel gruppo placebo, indicando come la sola dieta senza glutine favorisca una disbiosi intestinale orientata verso una condizione pro-infiammatoria.
Rispetto ai parametri antropometrici, si è osservato come l’aumento del percentile dell’altezza dei bambini fosse significativamente maggiore nel gruppo B. longum ES1 rispetto al gruppo placebo (P=0,048).
Tale dato indica un miglioramento nell’assorbimento dei nutrienti in grado di favorire l’armonico sviluppo corporeo dei bambini celiaci.
In conclusione, l’aggiunta di un integratore nutrizionale a base di B.longum ES1 ad una dieta senza glutine in bambini celiaci di nuova diagnosi conduce ad uno shift del microbiota intestinale, caratterizzato dalla riduzione di batteri potenzialmente pro-infiammatori e dalla tendenza all’aumento di generi eubiotici, oltre che ad una riduzione dei linfociti T attivati, accompagnata da franca diminuzione di IgA secretorie fecali, con tendenza alla riduzione dei marker infiammatori.